Il mondo ispano-americano in Italia
Luísa Marinho Antunes
In Italia, come nel resto d'Europa e del mondo, la letteratura ispano-americana continua a godere e a vivere della fortuna del boom latino-americano, poiché gli scrittori più letti sono ancora quelli che hanno cambiato negli anni Sessanta e Settanta le dinamiche letterarie e estetiche: Jorge Luis Borges, Júlio Cortázar, Ernesto Sabato (1911-2011), Manuel Puig, Adolfo Bioy Casares, l'uruguaiano Felisberto Hérnandes (1902-1964), il cui romanzo Le Ortensie è stato pubblicato in Italia nel 2014 e Nessuno Spendeva le Lampade (1974) è stato rieditato nel 2102, e l'argentino Antonio di Benedetto (1922-1986), autore di Zama (ripubblicato da Bur nel 2014), o il colombiano Álvaro Mutis (Gli Elementi del Disastro è stato curato da Martha Canfield, nel 1997, per Le Lettere) che ancora nelle ultime decadi del XX secolo producevano e venivano insigniti di prestigiosi premi letterari: il premio Cervantes, attribuito a Bioy Casares, ad esempio, nel 1990, e nel 2001 a Álvaro Mutis, il Neustadt International Prize for Literature degli Stati Uniti, dato a Álvaro Mutis nel 2002, il Premio Internazionale Ennio Flaiano, nel 2006, a Antonio Skármeta (1940), per Il Ballo della Vittoria (Einaudi, 2005) o il premio Nobel attribuito a Mario Vargas Llosa nel 2010.
Quanto all'Uruguay, Mario Benedetti (1920-2009), Juan Carlos Onetti e Eduardo Galeano (1940) sono ancora i più pubblicati, tralasciando autori di nuova generazione come Jorge Majfud (1969), al lavoro negli Stati Uniti, già tradotto in molte lingue e conosciuto per la sua propensione poetica, la capacità di fruizione creativa che gioca con le frontiere tra generi letterari, storie, tempi e spazi, con una maestria a cui la formazione e il lavoro accademico non possono non essere legati.
Discendente di famiglie latinoamericane, come Carolina De Robertis, nata in Inghilterra da genitori uruguaiani, oggi residente negli Stati Uniti, -- vincitrice del Premio Reghium Julii - pubblicata da Garzanti con romanzi come La Bambina Nata Due Volte e La Ragazza dai Cappelli di Fiamma (2012), quest'ultimo debitore del realismo magico di Gabriel Garcia Marques o Isabel Allende – o Chantal Acevedo, di origini cubano-americane, nata e cresciuta a Miami, vincitrice del "Latino International Book Award" con il romanzo Love and Ghost Letters, Star – pubblicata in Italia da E/O, nel 2014, con un libro che racconta la storia di diverse generazione di donne di una famiglia cubana, Meraviglie Lontane – si presentano al pubblico come scrittrice fortemente influenzate dall'atmosfera latinoamericane. Manca, comunque, uno studio critico che rifletta quanto quest'atmosfera sia materia o asse centrale della produzione artistica o solo ricorso di tipo nostalgico a una identità famigliare e nazionale intellettualizzata e pittoresca. Un'altra questione non meno importante è il suo ruolo nelle letterature latinoamericane: sono intese come parte di questo sistema, cioè il messaggio è capito dai recettori latinoamericani come proprio, destinato a loro, o fanno parte già di un modo latinoamericano all'interno della letteratura americana? La lingua dell'originale è l'inglese e questo deve fare riflettere gli studiosi che le designano per scrittrici di letteratura uruguaiana o cubana.
Una nuova generazione di autori si sta comunque formando, come, in Perù, il poeta Pedro Salinas (1963), con diverse opere pubblicate in Italia da Passigli, Scheiwiller, Einaudi e altri editori; Domingos de Ramos, anche lui poeta, autore di Lima Pop: Poesie – 1988-2009 (Bologna, In Forma di Parola, 2011); o Santiago Roncagliolo (1975), con opere pubblicate da Garzanti e Keller, come il romanzo Abril Rojo (I Delitti della Settimana Santa, Garzanti, 2008), da lui stesso considerato nella linea di autori anglosassoni come Ian McEwan. Roncaglio ha vinto il Premio Alfaguara nel 2006 e, nel 2011, è stato insignito dell'Independent Foreign Fiction Award.
La letteratura che s'interessa a tematiche come l'indeterminatezza dell'uomo, della sua identità sessuale o nazionale, specchio insomma di una società complessa, arriva dal Cile con Pedro Lemebel (1955), in traduzione fra il 2004 e il 2011, presso Marcos y Marcos. Roberto Bolaño (1953-2003) è uno degli odierni autori cileni più stimati in Italia (dove lo stampano Mondadori, Sellerio, Adelphi nella traduzione di Ilide Carmignani). Bolaño è fondatore e collaboratore del movimento infrarealista, che, in favore di una poesia del quotidiano, dissonante e avanguardista, s'opponeva ai poteri dell'establishment letterario e al potere dominante della letteratura messicana, il cui rappresentante sarebbe Octavio Paz.
Se alcuni recenti scrittori mantengono in svariate forme il legame con la letteratura
sociale, col realismo magico, con il ridimensionamento dell'America quale spazio mitico
e meraviglioso, o con la proposta neo-barocca del cubano Severo Sarduy (1937-1993),
la maggior parte delle nuove proposte prova tecniche narrative tralasciate, sperimentando
fra diversi generi, spesso legati ad altri mezzi artistici, come il romanzo-poesia,
il romanzo poliziesco, il romanzo-palinsesto e il romanzo storico-critico e antieroico.
Nel difficile percorso politico di alcuni paesi ispano-americani, molti protagonisti
della storia letteraria contemporanea hanno sviluppato una letteratura negli anni
Ottanta denominabile dell'esilio. Il romanzo più rappresentativo di questa tendenza
è Respirazione Artificiale dell'autore argentino Ricardo Piglia (1941), considerato
attualmente uno dei più importanti scrittori della letteratura argentina, pubblicato
in Italia nel 1990 e nel 2012; non va dimenticato Il Postino di Neruda, del cileno
Skármeta, ma anche certi testi del cileno Pedro Lemebel o il romanzo del suo compatriota
Roberto Bolaño Stella Distante (stampato nel 1996 e tradotto da Sellerio nel 2009),
dove l'autore rappresenta il "triste folclore do exílio". Secondo Pablo Gasparini,
l'esilio non è solo un motivo tematico ricorrente negli anni Ottanta, ma anche un'esperienza,
un dato storico della situazione territoriale di molti degli scrittori ispano-americani
del periodo. L'esilio sarebbe il "non luogo" della rappresentazione individuale e
storica, il contrario della magniloquenza del passato o del presente, una "nostalgia
di futuro" di carattere utopico, come la definisce Piglia.
La generazione post-Novanta ha coscienza di un Stato sempre più centralizzato che domina le storie, che subentra nella stessa configurazione della trama e della scrittura e le condiziona. Il compito, morale della letteratura, si domanda Gasparini, non sarebbe, come in Lemebel, l'intrascendenza, cioè la creazione di una sovrabbondanza di sensi tale da permettere al presente di interrogarsi sull'esistenza del futuro? Da un lato oggi si può finire la vita come una morte senza ideologia, e perciò sconcertante, come quella di Willy Odo nel giorno del rientro in Cile, in Loco Afán: Crónicas de Sidario (2000), dall'altro la costruzione meno complessa della scrittura, che perde in tono sonoro a favore di un narratore che occulta la sua formazione per mischiarsi alla folla massificata, si rispecchierebbe nella complessa decostruzione del futuro o in una vera "abolizione del destino". Non c'è più spazio per le epiche politiche dei giovani, romantiche e idealiste. Lo stesso accade nel romanzo degli anni ʼ90 e dell'inizio del XXI secolo che guarda la storia passata come nel romanzo storico del cubano (ma vive negli Stati Uniti) Gustavo Pellón: senza mistificazioni e senza grandi eroi nazionali, come se il proprio presente avesse bisogno di essere normalizzato, ridimensionato attraverso la dissacrazione del passato nazionale. La realtà è l'attualità delle città (viene rifiutato il rurale come pittoresco o colore locale), il linguaggio è semplice ed efficace, nella linea dei media di consumo.
Nel 1995, Alberto Fuguet (1964) e altri scrittori pubblicano McOndo, creazione che unisce "Macondo", di Cent'Anni di Solitudine di Gabriel García Márquez, e McDonald's, icona della globalizzazione: un'antologia di racconti di una nuova generazione di scrittori che si opponevano ai canoni letterari latino-americani e al realismo magico di Gárcia Márquez, come Giannina Braschi (1953) di Porto Rico, Hérnan Riviera Letelier (1950) del Cile, o Pedro Juan Gutiérrez (1950) di Cuba, quest'ultimo noto in Italia in specie per romanzo Il Re dell'Avana, edito da E/O e Mondolibri dal 1999. Il gruppo scommetteva su tematiche urbane e cosmopolite, con un linguaggio vicino a quello usato dai media, e rifiutava il pittoresco o esotico come identificazione del mondo dell'America Latina. Le tematiche – la cruda realtà, la violenza dei centri urbani, l'indefinizione sessuale, le differenze sociali, etc. – e l'obbiettivo di far vedere il mondo latino-americano come un luogo polimorfico e non monolitico accomuna questi artisti.
Questo nuovo modo di presentarsi, lontano dalla ruralità e dall'intellettualità degli autori del boom, caratterizza Jaime Bayly (1965), scrittore e presentatore televisivo, la cui opera più famosa è Non Dirlo a Nessuno (1994, ma Sellerio, 2003), simbolo perfetto di un successo letterario basato sul marketingmediatico, facendo leva su tematiche come la reinvenzione delle personae sessuali, le questione delle razze, la classe e il genere come nuovi modi trasgressivi di leggere l'attualità. Punta all'essenziale, a una scrittura con i tempi brevi della costruzione cinematografica, anche il messicano Mario Bellatin (1960) , pubblicato anche in Italia (Dama Cinese, Bookever Editori Riuniti, 2007, e Salone di Bellezza, La Nuova Frontiera, 2011). Egli prova a decifrare la realtà, in forma molte volte piacevole per il lettore, che vuole fissare velocemente la sensazione dell'immagine più che perdere tempo nella riflessione. Più originale è la sua strategia di lasciare che l'autobiografia s'intrecci con la finzione. Ma sempre in un registro frammentato, come magari frammentate sono le vite degli uomini che affondano nell'attualità e si allontanano dalla realtà.
Note:
[1]Dicionário Amoroso da América Latina, trad. Wladir Dupont e Hortencia Lancastre,
Rio de Janeiro, Ediouro, 2006, p. 7. [Trad. it. dell'autrice]
[2]"Introducione" in América Latina en su Literatura, coord. e introd. César Fernández
Moreno, México, Siglo Veintuno Editores, 1972, pp. 5-18.
[3]Negli ultimi anni, il Brasile, in una situazione economica predominante nel mondo,
ha contribuito a cambiare il modo di vedere i paesi dell'America del Sud, anche se
molti autori e artisti, fra i quali Chico Buarque in un'intervista recente, reputano
che si mantenga l'idea del continente come insieme di culture primitive.
[4]Come documenta Estuardo Nuñez: cfr."Lo latinoamericano en otras literaturas" in
América Latina en su Literatura, cit., cap. V.
[5]Cfr. Gino Germani, "América Latina existe y si no habría que inventarla" in Revista
Mundo Nuevo, nr. 36, Paris, 1969.
[6]Adriana Binati Martinez, "A literatura hispano-americana como processo formativo"
in Anais do V Congresso Brasileiro de Hispanistas e I Congresso Internacional da Associação
Brasileira de Hispanistas, dir. Sara Rojo et al, Belo Horizonte, Faculdade de Letras
da UFMG, 2009, pp. 71-80. Per l'autrice, il concetto di nazionalità non basterebbe,
per questo gruppo d'intellettuali, a discutere l'autonomia letteraria latino-americana;
si dovrebbe anzi adottare una prospettiva sincronica della storiografia letteraria
di queste nazioni, ricorrendo a concetti e metodi come 'processo formativo' e 'sistemi
letterari'.
[7]Cf. Antônio Cândido, Literatura e sociedade, 8. ed., São Paulo, Publifolha, 2000,
p. 99.
[8]"Echar mano de las aportaciones de la modernidad, revisar a la luz de ellas los
contenidos culturales regionales y con unas y otras fuentes componer un híbrido que
sea capaz de seguir trasmitiendo la herencia recibida": cfr.Transculturación narrativa
en América Latina, Buenos Aires, Ediciones El Adariego, 2008 (1982), p. 35.
[9]Antonio Cornejo Polar, O Condor Voa: Literatura e Cultura Latino-americanas, trad.
Ilka Valle de Carvalho, Belo Horizonte, Ed. UFMG, 2000.
[10]È a partire da tale premessa che Maria Esther Maciel ha coordinato il progetto
di ricerca América em Movimento, sviluppato fra il 1997 e il 1998, e pubblicato come
libro nel 1999: América em Movimento – Ensaios sobre Literatura Latino-Americana do
Século XX, org. Maria Esther Maciel, Myriam Ávila, Paulo Motta Oliveira, Rio de Janeiro,
Sette Letras, 1999.
[11]In tale senso di apertura cfr. anche Roberto Fernández Retamar, Per una teoria
della letteratura ispano americana, trad. di Piero Ciriaco, Roma, Meltemi, 1999.
[12]Cf. América Latina: Palavra, literatura e cultura, São Paulo, Editora da Unicamp/Memorial
da América Latina, 1995, pp. 27-28. Pizarro attribuisce questa situazione alla formazione
del blocco economico del Mercosul, che ha anche un fondo culturale, e parallelo.
[13]"Estuardo Nuñez: Testimonio di tres siglos de cultura", entrevistato da Karina
Marín, agenciaperu.com/Lima-Peru, 2006; http://agenciaperu.com/cultural/conversaciones/past/e_nunez.htm.
[14]Secondo la scelta dei direttori dei due volumi di Storia della Civiltà Letteraria
Ispano-Americana, considerando che una civiltà è il distillato di una 'comunità culturale'
segnata dalla lingua, in questo caso lo spagnolo americano: Storia della Civiltà Letteraria
Ispano-Americana, dir. Dario Puccini, Saul Yurkievich, Torino, UTET, 2000, 2 voll.
Gli autori sottolineano un altro aspetto rilevante: agli inizi del XXI secolo, per
le comunità ispano-americane, la Spagna appare quale centro diffusore, porta di ingresso
del "continente meticcio" ed espansione delle diverse letterature ispano-americane,
anche se la globalizzazione offre la possibilità di una entrata nel panorama letterario
mondiale senza paesi mediatori. Questo non è il caso del Brasile, che dal XIX secolo
è partito alla conquista di uno spazio proprio, senza bisogno di paesi intermediari,
molte volte ignorando sia il Portogallo, come porta d'entrata per l'Europa, sia la
letteratura portoghese contemporanea.
[15]Marxismo e Filosofia da Linguagem: Problemas Fundamentais do Método Sociológico
na Ciência da Linguagem, trad. Michel Lahud e Yara F. Vieira.,9. ed., São Paulo,
Hucitec, [1929] 1999, p. 120.
[16]"La literatura latinoamericana ya no existe, se extinguió poco a poco durante
los últimos años del siglo XX": cfr. La literatura latinoamericana ya no existe, in Revista
de la Universidad de México, pp.90-92. Jorge Volpi è stato pubblicato in Italia a
Milano da Mondadori: In Cerca di Klingsor (2000); Non Sarà la Terra: Romanzo in Tre
Atti (2010); e a Pavia da Monboso: Las Rémoras (2005).
[17]Per una lettura recente di Carpentier e Borges si veda anche Rosalba Campra, America
latina: l'identità e la maschera, Roma, Meltemi, 2006.
[18]Per uno sguardo anche sulla fortuna degli studi lispano-americani in Italia,
cfr. Silvana Serafin, Studi di letteratura ispano-americana presso università e istituti-centri
italiani , Venezia, Mazzanti, 2007.
[19]Ángel Rama, El boom en perspectiva in Signos Literarios 1, enero-junio, 2005,
pp. 161-208.
[20]Idem, pp. 162-163. Le opere di Juan Carlos Onetti si trovano in Italia presso
editori come Feltrinelli, Editori Riuniti, Einaudi o Bulzoni.
[21]Le sue Elegie e Canti Cubani sono stati pubblicati in Italia nel 1971 a Firenze
da Sansoni.
[22]Su Fuentes si veda almeno il recente articolo di Immacolata Forlano, Autoesegesi
di Carlos Fuentes: il mito e la storia, in Percorsi mitici e Analisi testuale a cura
di Annamaria Laserra, Milano, Franco Angeli, 2011, pp. 35-47.
[23]A proposito del realismo magico, Jorge Volpi ha scritto: "Si los escritores del
Boom se volvieron tan representativos e introdujeron la idea de que la literatura
latinoamericana era una especie coherente y enérgica, se debió a que, sin perder el
vínculo con su pasado, se apropiaron de los recursos de los grandes escritores europeos
y estadounidenses y los utilizaron de manera asombrosa en su provecho. Una de las
mayores herramientas halladas por la literatura latinoamericana para garantizar su
éxito evolutivo fue el llamado "realismo mágico". […] creó la sensación de que la
literatura latinoamericana era una sola, siempre idéntica y siempre reconocible."
(Op.cit., p. 91).
[24]Regards sur la poésie guyanaise in Lettres et Cultures de Langue Française, 7,
p. 46 (pp. 44-60).
[25]Quanto a "negritudine" e Césaire, cfr. almeno Samuel Martin Eno Belinga-Cristina
Brambilla et alii, Letterature dell'Africa. Dizionario, a cura di Cristina Brambilla,
Milano, Jaca Book, 1994, pp. 270 e ssgg.
[26]Quanto a Texaco, cfr. anche Piero Zanini, Significati del Confine. I Limiti naturali,
storici, mentali, Milano, Bruno Mondadori, 1997, pp. 27 e ss.gg.
[27]V. Ana Cecilia Olmos, Transgredir o gênero: políticas da escritura na literatura
hispano-americana atual in Estudos de Literatura Brasileira Contemporânea, org. Paulo
C. Thomaz e José Luiz Martinez, Brasília, n.º 38, julho/dezembro, 2011, pp.11-21.
[28]Bufo & Spallanzani ha avuto sorte peggiore: dopo essere uscito nel 1986, ha avuto
in Italia riscontro solo nel 2003.
[29]De Rubem Fonseca a Paulo Lins: a violência na literatura dos 90, dissertazione
di dottorato presentata all'Università di Florianópolis, Brasil, 2011, p. 191.
[31]Luis Prados, Élmer Mendoza: La narcoliteratura no es oportunista in El País,
26-11-2012.
[32]Sostiene lo scrittore messicano: "Es todo un movimiento, no es oportunismo. Es
como descubrir una veta de metales: habrá quien saque las mejores pepitas y quienes
solo rasquen. Me gusta la palabra narcoliteratura porque los que estamos comprometidos
con este registro estético de novela social tenemos las pelotas para escribir sobre
ello porque crecimos allí y sabemos de qué hablamos." (Idem).
[33]Luis Prados, Más allá de la narcoliteratura in El País, Cultura, 31-03-2012.
[34]"A finales de la década de los setenta y comienzos de los años ochenta, surgió
en Colombia el fenómeno del narcotráfico que como tal afectó a todo el país. Sin embargo,
si bien su escenario inicialmente se ubicó en Medellín [...] terminó situandose en
Bogotá [...] impregnando, por extensión, a todo el território nacional": cfr. Historia
literária del narcotráfico en la narrativa colombiana in Hallazgos en la Literatura
Colombiana. Balance y Proyección de una Década de Investigaciones, dir. Blanca Inés
Gómez et al, Bogotá, Pontificia Universidad Javeriana, 2010.
[35]Ibid.
[36]L'autore commenta così l'attribuzione del premio: "Red April is a book with a
lot of British influences, from Ian McEwan's The Innocent to Allan Moore's graphic
novel From Hell. Maybe that is why British readers have been so generous to me. But
I also believe that the British are looking back to Latin American writers – many
of my friends and colleagues from Argentina, Venezuela and Colombia have also been
listed for the Prize. I am very happy to have won, but I was already honoured to be
on the longlist, to be considered in the same league as such amazing writers. I guess
this is a Prize for all of us!" (http://www.booktrade.info/index.php/showarticle/33925).
[37]Il romanzo di Sarduy Cobra è stato subito tradotto in italiano da Renzo Guidiere,
nel 1976, per Einaudi.
[38]Di Ricardo Piglia, presso la Bur, si veda Città Assente (2014). Il sito della
casa editrice pubblica un'interessante intervista fatta da Juan Carlos Fangacio all'autore: http://blog.edizionisur.it/10-07-2014/ricardo-piglia-il-lettore-come-creatore-1/
[39]P. Gasparini, Sobre a perda da grandiloquência na literatura hispano-americana:
notas sobre a des-representação do exílio em Lemebel e Bolaño, in Estudos de Literatura
Brasileira Contemporânea, Cena Latino-americana, org. Paulo C. Thomaz e José Luiz
Martinez, n.º 38, Brasília, Julho/Dezembro de 2011, p. 97.
[40]Ivi, p. 98.
[41]In Italia, ha pubblicato Il Film della Mia Vita (Marcos y Marcos, 2004) e Missing:
Una Nuova Ricerca (La Nuova Frontiera, 2012), dove tratta della fusione culturale
e linguistica vissuta dai latino-americani negli USA.
[42]Autrice di Yo-Yo Boing!, in Latin American Literary Review, Pittsburgh, 1998.
[43]Uma Interpretação da Literatura Brasileira, Rio de Janeiro, Casa do Estudante
do Brasil, 1943.
[44]La letteratura baiana, come le altre letterature regionali, ha grande vitalità
ed è coltivata da autori come il poeta Ildásio Tavares (1940-2010), Myriam Fraga (1940),
Ruy Espinheira (1942), Carlos Ribeiro (1958), Hélio Pólvora (1941), Aramis Ribeiro
Costa (1950) e Guido Guerra (1942-2006).
[45]J. A. Mello e R. G.. Barreto, Novas paisagens e passagens da literatura brasileira
contemporânea in Estudos de Literatura Brasileira Contemporânea, op.cit., pp. 23-39.
[46]Intervista data da Aida Ramezá Hananianel 5-11-93; trascritta e edita da ARH. http://www.hottopos.com/collat6/milton1.htm.
[47]Quanto all'ispirazione che l'opera di Pontiggia a avuto in Tezza cfr. "Giuseppe
Pontiggia nel mondo di lingua portoghese" in Le Vie Dorate: con Giuseppe Pontiggia,
a cura di Daniela Marcheschi, prefazione di Guido Conti, Parma, MUP, 2009, pp. 62-71.
[48]Nelson Ribeiro Modro, Poesia Brasileira Contemporânea, Jaraguá do Sul, Design
Editora, 2006, p. 75.
[49]In Italia si trovano poche antologie di poesia brasiliana e la maggior parte
è degli anni ʼ50-ʼ70. Una delle più recenti, del 2004, è Antologia della poesia portoghese
e brasiliana, diretta da Luciana Stegagno Picchio per il Gruppo editoriale L'Espresso.
Hilda Hilst (1930-2004) e Augusto de Campos (1931) sono stati pubblicati la prima
nel 1992 e il secondo in una antologia di poesia concreta, nel 1992.
[50]Inês Thomas Almeida, Novas Vozes da Literatura Brasileira in Berlinda.org Publicação
OnLine, 9/12/2011
[51]Chico Buarque volta ao samba e rememora 30 anos de carreira, intervista di Augusto
Massi, Folha de São Paulo, 09/01/1994.
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